Il mio castigo a New York, molti potrebbero dirmi, ma come castigo!!!!
IL PERCHE’
Da giovane sono sempre stata una ragazza con una gran voglia di divertimento e di godermi la vita senza limiti, facendo disperare i miei genitori. A 24 anni, dopo una breve storiella, rimango incinta. I miei genitori ed io facciamo la decisione più difficile ma anche quella più giusta in quel momento, non voler continuare la gravidanza.. I miei genitori esasperati da me e dalla mia vita decidono di mandarmi via dall’Italia. Mi mandano a New York usufruendo di mia zia che da anni abita nella GRANDE MELA..
COME LO VEDEVO
Io abituata a vivere la mia vita come volevo., Vivo questa decisione come una punizione. Lo vedo come un modo di allontanarmi dalla mia vita. Che davvero era la vita che nessun genitore vorrebbe per sua figlia (ma questa é un altra storia). Prendo l’aereo con le lacrime agli occhi,. Arrivo nella GRANDE MELA non capendo il perché i miei genitori avessero preso questa decisione di allontanarmi da tutto e da tutti. Mi sentivo ripudiata dai miei genitori, allontanata dalla mia sorellina..
LA MIA VITA A NEW YORK
Mia zia che sicuramente è una donna da pugno deciso, mi porta a lavorare con se: A farmi vivere la vita di New York e le loro abitudini… Caffè lungo nero, muffin e ogni loro tipico dolce.. Le strade sono proprio come le si vedono nei film, le loro distanze per noi italiani sono pazzesche. Durante la settimana vivevo a Seeclef lavoravo vicino all’aeroporto Kennedy e la sera andavo a scuola per imparare l’inglese (non vi nascondo che non lo conosco ancora oggi).
Nel weekend invece vivevo a Manhattan, mangiavo nei loro chioschetti, giravo i loro centri commerciali… Vivendo New York, ho conosciuto persone di ogni genere, che speravano di aver trovato davvero la loro nuova realtà…
Io no la vivevo sempre e solo come un castigo… E solo oggi posso capire che invece sarebbe stata una grande opportunità per me…
Vanessa

Ciao, sono Vanessa
Non mi arrendo mai davanti a nulla anche perché nulla mi fa davvero più tanta paura; non voglio peccare di presunzione ma credetemi “ho già dato”.
E nei miei racconti della mia vita capirete il perchè.
Ma comunque do sempre una seconda possibilità a tutti!