Proprio così.. questo è il tempo totale della mia gravidanza. Sono stati mesi bellissimi. Tutto andava bene. Esami ok, eco perfette.. prendevo un kg al mese e potevo mangiare qualsiasi cosa perché ero immune alla toxoplasmosi. A maggio feci il test del DNA per eventuali malformazioni e per conoscere il sesso.. sinceramente speravo in un maschietto, non so perché, ma credo che fosse legato al fatto che essendo figlia unica, poi crescendo mi sarebbe piaciuta l’idea di avere un fratellone… In cuor mio, però, ero certa sarebbe stata una femmina. L’ho sempre detto..semmai avrò un figlio un giorno, nascerà femmina.. quando si parla di sesto senso..ecco proprio quello!
Il primo giugno mi chiamarono dalla clinica:
“Signora abbiamo gli esiti.. tutto perfetto e aspetta una femminuccia”
Il silenzio… “Signora mi sente?”
“Sì” con la voce stroncata dalle lacrime.
“Bene”-disse-“allora buona giornata”.
“Grazie” -risposi.
Piansi per mezz’ora prima di riuscire a chiamare il mio compagno e dargli la notizia, ma anche in quel momento la mia voce era stroncata dal pianto. Lui rideva dall’emozione e mi prendeva in giro.. e io già mi sentivo in colpa. Non so spiegarvi quello che ho provato..avevo mille pensieri ed emozioni che mi frullavano in testa..paura,gioia,ansia,panico..
Presi un quaderno e iniziai a buttar giù una lista di nomi.. intanto nonni e amiche che mi tartassavano di messaggi con scritto “che bello una femminuccia” , “fantastico” , “lo sapevo” , ecc.. tutti felicissimi!
A prescindere da tutto, mi veniva molto più semplice pensare a nomi femminili che maschili.. infatti scegliemmo il nome in giornata.. Alice era quello che piaceva praticamente a tutti, babbo compreso!!
e io non facevo altro che ripeterlo ad alta voce per capire…esattamente non so cosa, ma più lo ripetevo e più la mia mente vagava e immaginava momenti di vita quotidiana dove quel nome sarebbe stato ripetuto all’infinito.. guardavo la pancia e dicevo “e a te piace questo nome?” – ovviamente non ricevetti nessuna risposta – “bene..chi tace acconsente!”
Nel frattempo i giorni passarono, le eco e le analisi sempre perfette.. riuscimmo addirittura a trovare una nuova casa in affitto..che si sà, a Bologna è più facile trovar lavoro che casa!
Il primo agosto ci avrebbero consegnato le chiavi, quindi con calma iniziammo a sistemare tutta la roba negli scatoloni, giusto per non fare tutto all’ultimo.
Ma intanto a luglio si partì per le vacanze.. finalmente casa dolce casa..nella nostra amata terra.. la Sardegna!
e qui..sole,mare, amici, relax e anche un pò di spensieratezza a dirla tutta..davvero tutto bellissimo.
Mi sentivo veramente bene e felice.. mi vedevo bellissima con quel pancione e poi cosa ancora più bella iniziai a sentire i primi calci. Non so voi, ma io la prima volta mi spaventai..mi faceva strano sentirla muoversi…poi divenne una droga. Divenne il momento più bello della giornata.. Rientrammo dalle vacanze. Dopo pochi giorni feci la morfologica.. tutto perfetto, cresce bene.
Passarono 4 giorni.. mattina del 2 agosto 2018. Andai in bagno, mi sedetti per fare pipì …Crack. Sentii proprio cosi.. mi si gelò il sangue.. smisi di respirare.. sentii solo il battito del mio cuore che sembrava stesse per schizzar fuori.. Le gambe tremavano e appena vidi il sangue dissi solo un NO.

Ciao a tutte/i mi chiamo Claudia, ho 30 anni e una bimba di 1 anno di nome Alice. Ho deciso di fare parte di questo blog dopo la chiacchierata con Vanessa.. siamo nel 2019 ed esistono ancora troppi argomenti tabù. Siamo un bel gruppo di donne/mamme, ognuna con la propria esperienza alle spalle, ognuna con un modo diverso di vedere le cose ,ma questi modi diversi di affrontare e vedere la vita, sé uniti, possono essere d’aiuto a tante altre persone. Per quanto riguarda me e la mia vita, vorrei raccontarvi di come ho affrontato la mia prima gravidanza al sesto mese, di come un mondo totalmente sconosciuto, quello dei fortemente prematuri , sia diventato pane quotidiano.
Durate quest’anno intenso , ho scoperto quanta forza è nascosta in ognuno di noi..ho conosciuto e vissuto non solo le mie emozioni,ma anche quelle di chi ho conosciuto dentro al reparto di terapia intensiva neonatale. È stato , nonostante mille difficoltà, un bel viaggio alla scoperta della vita e di me stessa. Da anni c’è una frase che mi accompagna e mi rappresenta:
“ti invito a sorridere, offro io”.
Sì, sorrido…sorrido sempre, perché sorridere fa bene al cuore. Perché ho imparato a vivere alla giornata, apprezzando ogni singolo istante, senza sprecarne nemmeno un secondo.
Claudia