Prima di leggere questo articolo vi chiedo di seguire queste brevi indicazioni.
Prendete un foglio bianco.
Tracciate una retta lunga 30cm.
Tracciatene un altra parallela della stessa lunghezza , che disti pochi centimetri.
Ora scegliete un estremità e create un cerchio che comprenda entrambe le rette. Fate in modo che sia proporzionato al resto del corpo..quel cerchio sarà la testa.
Ora che sapete che cosa vorrei farvi disegnare , potete creare braccia e tutto il resto. Ora guardate quel disegno.. provate a renderlo reale nella vostra mente… Dovrete giocare tanto con la fantasia e immaginare di tenere in mano quel corpicino di soli 600g e dovergli cambiare il panno.
Qual è la prima cosa a cui pensereste?
“Ma è troppo piccolo come faccio?”, “esistono panni apposta per lui?”, Oppure “ma è impossibile! rischio di fargli male!”
La prima volta che mi è stato chiesto di cambiare il panno ad Alice era piccola come il disegno che avete appena fatto.
Alla prima domanda “lo vuloi fare tu?” Non risposi. Mi si annebbiò la mente..troppi pensieri. Sentivo solo il battito del mio cuore che batteva all’impazzata.
Allora l’infermiera me lo richiese..
“Non l’ho mai fatto”,dissi.
“Ti faccio vedere come si fa” rispose con un bel sorriso.
Le mani che vedrete nel video sono quelle dell’infermiera che mi fa vedere e mi spiega come si fa.
Decisi di fare il video per poter ricordare e cercare di emulare i suoi movimenti, in modo da evitare di commettere errori.
Ero emozionata e impaurita ma volevo e dovevo imparare . Nei giorni successivi lo vidi fare per almeno altre tre volte prima di decidere di farlo da sola, o quasi.
Le prime volte chiesi alle varie infermiere che incontravo in turno di starmi vicino e correggermi nel caso sbagliassi qualcosa. Poi divenne una routine e toccare quel corpicino così esile inizio a sembrare “normale”.
Esiste un manuale per tutto.
Non sai fare una cosa?apri il libro e studia.
Hai un dubbio su qualcosa?chiedi informazioni.
Ma su come gestire le proprie emozioni e vivere la vita, non esiste nessun manuale.
Dovrai rimboccarti le maniche e lottare per andare avanti e superare i tuoi limiti.. questa è la prima lezione che ho imparato da quando Alice è nata. Così piccola ma così tanto forte , da riuscire gia ad insegnarci qualcosa.

Ciao a tutte/i mi chiamo Claudia, ho 30 anni e una bimba di 1 anno di nome Alice. Ho deciso di fare parte di questo blog dopo la chiacchierata con Vanessa.. siamo nel 2019 ed esistono ancora troppi argomenti tabù. Siamo un bel gruppo di donne/mamme, ognuna con la propria esperienza alle spalle, ognuna con un modo diverso di vedere le cose ,ma questi modi diversi di affrontare e vedere la vita, sé uniti, possono essere d’aiuto a tante altre persone. Per quanto riguarda me e la mia vita, vorrei raccontarvi di come ho affrontato la mia prima gravidanza al sesto mese, di come un mondo totalmente sconosciuto, quello dei fortemente prematuri , sia diventato pane quotidiano.
Durate quest’anno intenso , ho scoperto quanta forza è nascosta in ognuno di noi..ho conosciuto e vissuto non solo le mie emozioni,ma anche quelle di chi ho conosciuto dentro al reparto di terapia intensiva neonatale. È stato , nonostante mille difficoltà, un bel viaggio alla scoperta della vita e di me stessa. Da anni c’è una frase che mi accompagna e mi rappresenta:
“ti invito a sorridere, offro io”.
Sì, sorrido…sorrido sempre, perché sorridere fa bene al cuore. Perché ho imparato a vivere alla giornata, apprezzando ogni singolo istante, senza sprecarne nemmeno un secondo.
Claudia