Sono ormai 47 giorni che a Brescia i bimbi sono a casa da scuola e dall’asilo.
Sono 47 giorni che io lavoro da casa.
Mi sono spesso sentita dire che lavorare da casa era una fortuna.
Oggi sono felice che la tendenza si sia invertita.
Ogni mamma che sento si lamenta del gran casino che comporta dover lavorare da casa o come si dice oggi fare smart working. (Che poi tanto smart non è, direi piuttosto che si fa del semplice telelavoro).
Certo, puoi berti tutti i caffè che vuoi. Puoi lavorare con i calzini di spugna sopra ai pantaloni. Davanti al pc sei struccata e spettinata e magari ancora il pigiama.
Puoi telefonare mentre sei in bagno o come me mentre stai cucinando.
Ma vuoi mettere che casino?
Il livello di concentrazione è bassissimo. Inizi una cosa e la interrompi 300 volte.
Mammaaaaa dove seiiii?
Mammaaaaaa posso mangiare il budino al cioccolato?
Mammaaaaaa posso guardare Frozen?
Mammaaaaaa dove è finito il puzzle dei super pigiamini?
Mammaaaaaa mi scappa la cacca!
Mammaaaaaa giochiamo insieme?
Mammaaaaaa mi soffi il naso?
Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Ovviamente a queste “distrazioni” che hanno solo le mamme si aggiungono anche i problemini tecnici dovuti al lavoro on line.
La connessione da remoto alla ditta per esempio, lenta e non costante.
Oppure se sei fortunata come me e hai una VPN stabile con l’azienda a mancare è la fibra, che salta in continuazione per colpa del sovraccarico di traffico. Così se stai facendo una call conference capisci praticamente un terzo di ciò che si sta dicendo perchè salta continuamente la linea. Che meraviglia ‘sto smart working!
E le telefonate?
Ricevi una telefonata importante, magari devi prendere appunti e immancabilmente ti suona il campanello:
il primo è il postino, poi ti suona quel sant’uomo che ti porta la spesa esselungaonline e infine ecco che arriva pure il macellaio del paese che ti porta le bistecchine fresche per le bambine.
Ci manca solo il prete che vuole darti la benedizione e sono passati proprio tutti.
Ecco. Questo è lo smart working ai tempi del coronavirus.
Ed io ringrazio perchè le mie figlie sono ancora piccole, tanto che una è ancora nel pieno della fase allattamento (altre pause da dover gestire).
Non oso mettermi nei panni di quelle mamme smart-worker che devono pure gestire la scuola on line dei propri figli….
Forza mamme, sono con voi! #andratuttobene


Mi chiamo Silvia, classe 1984. Ma per tutti voi sono la Mammaeconoma!
Vivo in provincia di Brescia con la mia famiglia: un super marito con la sindrome di Peter Pan, una principessa di nome Giulia (2017) e una follettina di nome Elisa(2019).
Agente di commercio con partita IVA, sono una Personal Shopper per l’ufficio: mi occupo di vendere la cancelleria (Dio solo sa quanti soldi spendo per penne e matite… !) e tutto ciò che serve in un ambiente di lavoro.
Adoro il fai da te, che si tratti di cucina, bellezza, bricolage… Io ci provo sempre! Anche se a volte combino solo un gran casino
Ho scelto di diventare contributor di kids_guiding_moms per condividere con altre donne e mamme le mie esperienze, i miei errori ed i miei consigli.
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