Qualche settimana fa mi sono imbattuta nell’articolo della psicoterapeuta canadese Victoria Prooday riguardante “La tragedia silenziosa che colpisce i bambini di oggi”. Un articolo, fonte di dibattito, in cui la dottoressa esprime il suo pensiero secondo cui i bambini di oggi si troverebbero in uno stato emozionale devastante causato da una sbagliata percezione della genitorialità da parte di molte mamme e molti papà.
Lo so, non è un articolo che tratta puramente di nutrizione. Sono una biologa nutrizionista e vi aspettate quello da me, ma quando ho letto l’articolo della Dott.ssa Prooday ho pensato subito a questa community e così ho deciso di riportavi quanto affermato dalla psicoterapeuta.
La lettura di questo articolo vuole essere un’occasione di riflessione: potrete essere d’accordo con tutto o parte di quanto riportato in questo articolo, non importa, ma sono certa che dopo averlo letto avrete tutti una maggior consapevolezza del vostro modo di essere genitori e forse qualcosa cambierà.
Iniziamo con dei dati riportati dalla Dott.ssa Prooday:
“negli ultimi 15 anni sono state pubblicate statistiche allarmanti circa il continuo aumento di disturbi psicologici nei bambini, che stanno raggiungendo livelli quasi epidemici”.
- 1 bambino su 5 ha problemi di salute mentale
- I disturbi dello spettro ADHD (deficit di attenzione/iperattività) sono aumentati del 43%
- Fra gli adolescenti, la depressione è aumentata del 37%
- Nei ragazzi tra i 10 e i 14 anni, i suicidi sono aumentati del 100%
Suicidio, depressione, salute mentale…leggere queste parole e questi dati mi ha lasciata senza parole. Stiamo parlando di bambini!
Victoria Prooday prosegue:
“ Quante altre prove ci servono per svegliarci?
No, il solo “aumento nelle diagnosi” non è la risposta! No, “sono tutti nati così” non è la risposta!
No, “è tutta colpa della scuola” non è la risposta!
Sì, anche se può essere doloroso ammetterlo, in molti casi NOI, i genitori, siamo la causa dei problemi dei nostri bambini! Da molte ricerche risulta che il cervello ha la capacità di modificarsi a seconda dell’ambiente che ci circonda. Sfortunatamente, con l’ambiente e l’educazione che stiamo fornendo ai nostri figli, stiamo modificando i loro cervelli nella direzione sbagliata, aumentando le loro difficoltà. Sì, esistono e sono sempre esistiti bambini nati con disabilità, e che, nonostante tutti gli sforzi dei genitori, continuano ad avere difficoltà. Non sto parlando di questi bambini. Sto parlando di tutti quegli altri i cui problemi dipendono in gran parte dai fattori ambientali che i genitori, pur con le migliori intenzioni, forniscono loro. Come ho potuto osservare nel mio lavoro, nel momento in cui i genitori modificano la loro visione della genitorialità, questi bambini iniziano a cambiare”.
Cosa c’è che non va?
Secondo la psicoterapeuta i bambini di oggi vengono privati delle basi per un’infanzia sana, cioè:
- Genitori emotivamente presenti
- Limiti ben definiti e figure di guida
- Responsabilità
- Alimentazione equilibrata e numero adeguato di ore di sonno
- Movimento e vita all’aria aperta
- Gioco creativo, interazioni sociali, opportunità di avere del tempo libero e momenti di noia.
Al contrario, quello che accade è che:
- I genitori sono “digitalmente distratti” e ricorrono a “babysitter” tecnologiche
- Tutto gli è dovuto, zero responsabilità
- I bambini hanno uno stile di vita sbagliato: dormono poco, sono sedentari e mangiano male
E qui voglio rinforzare questo aspetto: lo stile di vita del bambino ( le ore di sonno, l’attività fisica, la qualità delle sue giornate) e la sua alimentazione sono strettamente correlati al suo sviluppo cognitivo e sociale, oltre che fisico.
La dottoressa poi afferma:
“Come si può crescere una generazione sana in un ambiente così malsano? È impossibile! Non esistono scorciatoie, e la natura umana non può essere ingannata. Come possiamo vedere, i risultati sono terribili. I nostri bambini pagano l’assenza di un’infanzia sana col loro benessere emotivo”.
Quindi, cosa dobbiamo fare?
Ecco, alcuni consigli che possono aiutare a mettere o rimettere le basi per un’infanzia sana, secondo la dottoressa Prooday.
Genitori digitalmente distratti e “babysitter” tecnologiche
- Siate connessi dal punto di vista emotivo: sorridete ai vostri figli, abbracciateli, leggete con e per loro, giocate
- Siate presenti per i vostri bambini e insegnate loro come disciplinarsi e
- Non usate strumenti tecnologici durate i pasti, in macchina, al ristorante, nei supermercati. Usate questi momenti come opportunità per insegnare ai bambini a essere attivi anche nei momenti di
- Giocate insieme a un gioco da tavolo o similare (non tecnologico).
- Non curate la noia con la tecnologia: aiutateli a creare un “kit di pronto soccorso” della noia, con attività e idee per questi momenti (ad esempio la lettura è un’idea ottima!).
Tutto è dovuto, zero responsabilità
- Stabilite dei limiti e ricordatevi siete il GENITORE di vostro figlio, non un
- Non abbiate paura di dire “No!” quando ciò che il bambino vuole non è ciò di cui ha bisogno.
- Coinvolgete il bambino in piccoli lavori domestici (ripiegare il bucato, mettere a posto i giocattoli, riporre i vestiti nell’armadio, vuotare le buste della spesa, apparecchiare, ).
- Insegnategli la responsabilità e l’indipendenza: non proteggetelo dai piccoli fallimenti, ma allenate le sue abilità necessarie per superare le maggiori sfide della vita. Ad esempio, non siate voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa il pranzo o il diario non portateglielo a scuola, non sbucciate una banana per un bambino di 5 anni. Insegnategli piuttosto come si
- Cercate di ritardare le gratificazioni e fornitegli opportunità di “annoiarsi”, poiché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività: non ritenetevi la fonte d’intrattenimento dei vostri
- Insegnate al bambino come riconoscere e gestire la rabbia o la
- Insegnategli a salutare, a condividere, a stare a tavola, a
Stile di vita sbagliato: dormono poco, sono sedentari e mangiano male
- Offrite al bambino uno stile di vita di equilibrato, ricco di ciò di cui egli HA BISOGN e non solo di ciò che
- Fornite cibo nutriente e limitate gli
- Dategli la possibilità di stare all’aria aperta: andando in bicicletta, camminando, giocando a palla.
- Fate in modo che il bambino dorma un numero sufficiente di ore in una camera priva di dispositivi
Foto di Brooke Lark su Unsplash
Lo so , dopo aver letto tutti questi consigli probabilmente qualcuno di voi starà pensando “facile a dirsi meno facile a farsi”. Vero, ma non è nemmeno impossibile!
In merito all’alimentazione sana da offrire ai nostri bambini, mi permetto di aggiungere alcuni suggerimenti personali: utilizzate il “piatto del mangiare sano” per comporre pasti equilibrati e sazianti, preparate spuntini golosi e appaganti ma sani, pianificate pasti a tema in cui consumare quegli alimenti che spesso attirano i bambini, ma sono poco adatti, in questo modo riuscirete a limitarne l’assunzione solo nelle occasioni speciali. Ad esempio, organizzate una “cena americana” con hamburger fatto in casa, patatine fritte, salse e bibite…insomma una cena americana fatta come si deve, ma sicuramente più “sana” di quelle fatte in un fast-food!
Tornando all’articolo della dottoressa Prooday, la psicoterapeuta conclude dicendo…
”Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo…”
Riflettiamo.
Dott.ssa Ilaria Cancarini
Foto di Gemma Evans su Unsplash

Mi presento…sono la Dott.ssa Ilaria Cancarini e sono una Biologa Nutrizionista, piacere!
Vi state chiedendo perché ho sottolineato la parola “sono”? Perché io non FACCIO la nutrizionista, lo SONO! Questo per me non è un lavoro ma uno stile di vita, un’abitudine di pensiero…ecco perché non mi infastidisce rispondere a domande e dare consigli anche durante una festa o un’uscita a cena!!
Ho colto con piacere l’opportunità di scrivere su questo blog destinato a mamme e papà perché in passato sono stata un pochino arrabbiata con voi e questa è la mia occasione per chiedervi scusa! Adesso vi spiego. Appena laureata volevo scegliere un campo di lavoro verso cui direzionare la mia formazione e i miei studi, così scelsi la nutrizione nei bambini. Feci corsi, seguii dei seminari, studiai gli approcci migliori…tutto molto interessante e stimolante, finché iniziai a scontrarmi con la dura realtà. Quando si parla di alimentazione in età pediatrica la vera difficoltà non è spiegare al bambino come dovrebbe mangiare o comportarsi per avere uno stile di vita sano, ma è spiegarlo e farlo mettere in pratica ai genitori!!! Per farla breve, durante le visite ad ogni mio consiglio spesso seguiva un’obiezione, finché arrivava la fatidica e antipatica frase “facile per lei, vedrà quando avrà figli”. Ok, non ho figli ma educare i vostri figli anche dal punto di vista alimentare fa parte dell’educazione che avete il compito di trasmettergli per renderli degli adulti migliori. Non penso che sia facile, assolutamente, però fa parte delle vostre responsabilità.
Sapete perché mi rispondevano così? Perché erano loro che in primis non avevano voglia di migliorare le loro abitudini e il loro stile di vita per dare l’esempio ai bambini. Quindi dopo l’ennesima volta che mi sentivo dire quella frase ho deciso che avrei cambiato rotta e mi sono concentrata sulla nutrizione sportiva, infatti da Gennaio 2016 sono la nutrizionista della squadra di A1 di pallanuoto dell’AN Brescia.
Perché ho cambiato idea? Perché seguo la community di Kids Guiding Moms da tempo e ho capito che rispetto a 5 anni fa la realtà è cambiata. Voi genitori siete più attenti al benessere dei vostri bambini e siete interessati a capire cosa è meglio per loro, anche e soprattutto dal punto di vista nutrizionale. Quindi, eccomi a vostra disposizione!
Se avete voglia di leggere ancora qualche informazione su di me, ecco una breve descrizione del mio percorso di formazione.
Nel 2012 ho conseguito la laurea triennale in Scienze Biologiche con votazione 110 e lode/110 presso l’Università degli Studi di Milano e, successivamente, nel 2014 ho conseguito la laurea magistrale in Alimentazione e Nutrizione umana a pieni voti, presso lo stesso Ateneo. Per tutto il 2014 ho frequentato l’unità di Epidemiologia e Prevenzione dell’Istituto dei Tumori di Milano per svolgere uno studio epidemiologico che mi ha permesso di discutere la tesi di laurea magistrale intitolata “Il ruolo dei nutrienti coinvolti nel metabolismo dell’unità monocarboniosa sull’insorgenza del tumore della mammella nella coorte ORDET”, in seguito pubblicata sulla rivista PloS One a settembre 2015 ().
Nel 2014 ho ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione, tramite il superamento dell’Esame di Stato, e da gennaio 2015 sono regolarmente iscritta alla Sezione A dell’Albo Professionale dei Biologi, con numero di matricola 072022, e svolgo la libera professione di Biologo Nutrizionista presso diversi poliambulatori specialistici nella provincia di Brescia.
Nel 2016 mi sono diplomata alla Scuola di Naturopatia dell’Istituto di Medicina Psicosomatica RIZA a Milano, che mi ha insegnando ad avere una visione olistica dell’individuo.
Nel 2019 ho conseguito il Master di Secondo Livello in Dietetica e Nutrizione clinica all’Università di Pavia. Sono in continuo aggiornamento, infatti amplio la mia formazione universitaria partecipando a diversi corsi e congressi sulla nutrizione clinica, la nutrizione per lo sportivo, la nutrizione nella donna e in età pediatrica.
Finiti i dettagli noiosi, direi di iniziare! Buona Lettura!