LA GESTIONE DEL CONFLITTO TRA FRATELLI
Parliamo della gestione del conflitto tra fratelli. Nessun genitore è immune dal vivere l’apocalisse che si scatena tutte le volte che i propri figli entrano in rotta di collisione. Questa è una situazione “calda” che necessita di alcuni punti fermi per essere affrontata con fermezza ed empatia. La domanda che orde di mamme e papà disperati si pongono è se sia possibile imparare a gestire questi siparietti senza trasformarsi nella versione peggiore dei genitori di Topo Tip. La risposta è assolutamente favorevole. E’ necessario essere consapevoli, in qualità di adulti di riferimento, della quota di emotività incontrollata che dilaga in quei difficili momenti senza farsene travolgere.
Cosa è necessario
Come affermo sempre nei miei interventi, è necessario aiutare i bambini a sentire e comprendere cosa siano le emozioni invece di cercare di ignorarli completamente. Aspettare che esplodano è altamente disfunzionale perché si arriva a picchi di rabbia distruttiva e contagiosa che porta i genitori a perdere la pazienza e a rispondere con altrettanta negatività. Che ci piaccia o no siamo noi a dover insegnare ai nostri bambini nuove capacità emotive. Rinforzare le abilità sociali come la gentilezza, la condivisione e la cooperazione. Diviene fondamentale osservarli per conoscerne punti di forza e debolezze oltre che per rispettarne i tempi di maturazione psicologica.
COME POSSIAMO GESTIRE IL CONFLITTO?
INTERVENIRE CON UNA SOLUZIONE
I bambininon possiedono gli strumenti cognitivi per gestire autonomamente un disagio che sentono crescere, tendono a reagire impulsivamente. L’obiettivo del nostro intervento è il contenimento immediato dell’aggressività per poterla incanalare in comportamenti più funzionali. Sappiamo bene quanto i nostri figli apprendano per imitazione.Avere accanto un genitore che sappia mantenere la calma ed assuma un atteggiamento sicuro ed empatico ha un valore inestimabile per la loro crescita emotiva. Impareranno, da adulti, a comportarsi nello stesso modo e a gestire gli stati tensivi nutrendo fiducia nelle loro capacità di risoluzione dei problemi.
SEPARAZIONE TEMPORANEA DEI BAMBINI
In alcuni casi, laddove il conflitto sia particolarmente acceso, può rivelarsi utile separare temporaneamente i bambini per abbassare i livelli tensivi e far convogliare questa energia in attività piacevoli per loro che possono svolgere autonomamente.
ACCOGLIERE LE RAGIONI DEL FIGLIO CHE HA REAGITO CON AGGRESSIVITA’
Condivido pienamente il suggerimento offerto da Roberta Cavallo relativo al
“saper accogliere le ragioni del figlio che si è reso protagonista del gesto di prevaricazione”
perché in realtà è lui il bambino più ferito che ha fatto fatica ad esprimere adeguatamente il suo bisogno : “ Accipicchia, deve averti fatto arrabbiare moltissimo Luca per avergli tirato uno schiaffo, non preoccuparti, comprendo la tua rabbia e sono qui per aiutarti”. Interventi comunicativi di questo tipo faranno sentire accolto il bambino e visto nel suo bisogno più profondo : “ Mamma e papà non mi stanno dicendo che sono un cattivo figlio e fratello per come mi sono comportato, al contrario rispecchiano le mie emozioni, mi aiutano, metaforicamente parlando, a masticare la rabbia e la profonda frustrazione provata restituendomela in una forma a me più digeribile“.
RISERVARE DEI TEMPI DI ESCLUSIVITA’ A CIASCUN FIGLIO
Dedicare del tempo esclusivo da trascorrere insieme per fare una passeggiata, mangiare un gelato, sono tutti momenti in cui il bambino ha la possibilità di ricaricare il suo serbatoio emotivo. Può fare il pieno di coccole e carezze emotive consentendogli successivamente di tornare nell’interazione con il fratello in modo più sereno e tollerante. Sono piccoli accorgimenti che fanno una grande differenza. Portano risultati nella gestione del picco tensivo della lite ed aiutano a prevenirla. I bambini si sentiranno appagati e accolti da entrambi i genitori e non avranno la necessità di contendersi le loro attenzioni anche e soprattutto attraverso il conflitto.
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Foto di Ashwini Chaudhary su Unsplash

Mi chiamo Stefania Scarano, sono una psicologa, psicoterapeuta e formatrice, specializzata nell’ambito delle relazioni da oltre 15 anni.
Svolgo la professione di psicoterapeuta nella convinzione, rinforzatasi nel tempo, che le persone, se lo desiderano e sono realmente motivate, possono migliorare la propria esistenza, raggiungere maggiori livelli di benessere e di soddisfazione, riparare ferite e danni che le circostanze esistenziali, l’ambiente, la cultura e la propria storia biologica e psichica, hanno generato in loro.
La pratica clinica, le tante creative ore trascorse nella relazione con le persone che hanno deciso di confrontarsi con se stesse e con la propria storia per rendersi consapevoli e prendere in mano il proprio destino, hanno dato ragione alla mia fiducia nelle potenzialità umane e nella possibilità degli individui di auto realizzarsi.
Ho due figli e questo mi ha portata negli ultimi anni ad approfondire i temi legati alla genitorialità consapevole, al fine di lavorare nella prevenzione del disagio che può nascere in queste prime fasi evolutive.
Infine, mi occupo anche di disagi nell’area della sessualità e dell’Identità di Genere, avendo collaborato per anni con il Day Hospital per i Disturbi dell’Identità di Genere c/o l’U.O.C. di Psichiatria Universitaria- Az. Ospedaliero Universitaria Consorziale Policlinico di Bari e di perizie psicologiche in ambito canonico nei processi di nullità matrimoniale.