IL BAMBINO PARLATORE TARDIVO
Il parlatore tardivo o late talker, è un bambino tra i 18 e i 36 mesi che, rispetto ai suoi coetanei, è in ritardo con lo sviluppo del linguaggio.
Ad esempio fanno parte dei parlatori tardivi i bambini che:
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- a 24 mesi non pronunciano ancora 50 parole e non combinano gesti e parole;
- a 14 mesi non hanno ancora detto le prime parole;
- a 10 mesi non hanno attraversato la fase della lallazione.
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Quanti sono i parlatori tardivi?
I late talkers in Italia sono rappresentati dall’11 al 13% dei bambini.
Se ci si pensa, sono davvero molti i bambini con questa caratteristica. Circa 12 bambini su 100 hanno uno sviluppo ritardato del linguaggio.
Come evolvono?
Fortunatamente circa il 70% dei parlatori tardivi, durante il terzo anno di vita, recupera spontaneamente il livello linguistico dei coetanei.
Questi bambini vengono chiamati late bloomers, ossia bambini che sbocciano in ritardo.
La restante parte dei bambini difficilmente raggiungerà spontaneamente il livello linguistico degli altri bambini.
In questo caso, dopo il terzo anno di vita, si parla di bambini con disturbo primario del linguaggio (DPL).
Cosa devo fare se il mio bambino è un parlatore tardivo?
Anche se nella maggioranza dei casi questi bambini raggiungono da soli il livello linguistico dei loro pari, è sempre bene affidarsi al professionista affinché si possano monitorare gli sviluppi.
Prima dei tre anni quello che si tende a fare è un trattamento indiretto.
In questo caso il professionista darà indicazioni personalizzate a genitori e familiari, per promuovere lo sviluppo linguistico del bambino e nel frattempo terrà sotto osservazione il bambino.
Dopo i tre anni, oltre al trattamento indiretto attraverso le indicazioni date ai genitori, sarà necessario un trattamento diretto fatto tra il logopedista e il bambino.
Nel caso il bambino sia troppo in ritardo, abbia fattori di rischio o non abbia i prerequisiti al linguaggio, si prende in carico in modo diretto anche prima dei tre anni.
Ad ogni modo è sempre importante contattare il professionista per intercettare tempestivamente un eventuale disturbo primario di linguaggio.
Il disturbo primario di linguaggio se non trattato, può portare a conseguenze negative non solo negli apprendimenti scolastici aumentando il rischio di evolvere in Disturbo Specifico dell’Apprendimento, ma può anche avere risvolti negativi a livello di vita sociale.
Dott.ssa Logopedista Stefania Pescantini
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Mi chiamo Stefania, vivo a Verona, mi piace viaggiare, conoscere persone nuove ed aiutare chi me lo chiede attraverso competenza, positività ed entusiasmo.
Sono da sempre stata affascinata dalla mente umana ed in particolare dalla comunicazione e il linguaggio.
Nel 2011 ho preso una prima laurea in Igiene Dentale presso l’Università degli Studi di Milano, che mi ha permesso di approcciarmi e comunicare con moltissime persone, sia nel privato lavorando negli studi dentistici, che nel pubblico parlando a corsi e convegni.
Negli anni mi sono appassionata sempre più all’ambito comunicativo-linguistico ed ho capito di voler studiare ed occuparmi dell’argomento in modo specifico.
Nel 2016, prendendo una bella dose di coraggio e un pizzico di incoscienza, ho quindi deciso di dare una svolta alla mia vita lanciandomi letteralmente nel meraviglioso mondo della logopedia, per intraprendere un percorso di studi che mi aiutasse a capire il funzionamento del linguaggio e che mi desse la possibilità di aiutare persone con difficoltà comunicative.
Dopo anni impegnativi tra studio e lavoro, sono riuscita a raggiungere il mio obiettivo laureandomi in logopedia con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Verona.
Attualmente frequento con costanza corsi di aggiornamento per dare il miglior servizio possibile ai miei pazienti.