La grande difficoltà quando si diventa genitori è il non dormire e l’infinita stanchezza.

La prima domanda che ci hanno fatto quasi tutti i nostri amici dopo aver avuto un bimbo, è sempre la stessa: ma come avete fatto con due?

Mi ricordo la scena di quando siamo andati a trovare una nostra amica che aveva appena partorito! Io e Andrea eravamo ancora sulle scale, non eravamo neanche entrati in casa che il marito ci ha detto: “ditemi come avete fatto con due!!!!”

La verità è che la risposta non ce l’ho neanche io. Se penso a tutte le notti insonni che ho trascorso, mi tornano fuori le occhiaie!

La cosa più importante, secondo me, è essere preparati al peggio! Io sapevo che ci sarebbero stati giorni difficili, che la mia vita sarebbe cambiata radicalmente, e non ho avuto spiacevoli sorprese!

Certo non dormire per qualche mese, piuttosto che per due anni, non mi sarebbe dispiaciuto, ma andiamo per ordine!

Vi ho già parlato della difficoltà dell’allattamento gemellare, e di certo la notte era ancora meno piacevole, ma il fatto che io abbia adottato per 5 mesi allattamento misto, in realtà mi ha dato un po’ di tregua perché così potevo avere l’aiuto di Andrea, mio marito.

I primi mesi, in ogni caso, non li ricordo con chissà quanta sofferenza! Forse avevamo l’adrenalina della novità, eravamo troppo presi da questo nuovo “incarico” che ci era stato assegnato: fare i GENITORI.

Dopo qualche settimana dalla nascita, passato l’andirivieni di viste, di amici e parenti che volevano conoscere A e B, abbiamo capito che gli orari ormai erano scanditi dal loro sonno.

Ricordo bene quella sera in cui le bimbe alle 21 si erano addormentate. Io e Andrea ci siamo guardati e ci siamo detti: “andiamo a dormire anche noi???”. Fino a qualche tempo prima era impensabile! Andavamo sempre a dormire alle 23-24! In quel preciso momento, però, abbiamo capito quello che ci aveva detto l’ostetrica al corso preparto: “quando loro dormono approfittatene, soprattutto se dormono insieme! Lasciate i piatti da lavare, la tavola apparecchiate e riposate!”

Quanta verità in queste parole! Abbiamo iniziato a seguire i loro orari, e ci siamo resi conto che dormire quelle due ore dalle 22 alle 24 (risveglio per la poppata), era importantissimo il giorno dopo!

Per la notte eravamo organizzati con la culla Next to me. Inizialmente ci stavano entrambe in una insieme, ma poi ne abbiamo comprata un’altra: una dal mio lato, e una da quello di Andri. I primi tempi Beatrice stava dal mio lato perché il suo non era un pianto normale, lei strillava! Sembrava un aquilotto! Ed essendo dalla mia parte, riuscivo a calmarla nel più breve tempo.

Poi però piano piano lei ha iniziato a dormire tutta la notte e abbiamo fatto cambio. Si esatto proprio dormire tutta la notte. A due mesi, Beatrice faceva una tirata! E per una settimana l’ha fatto anche Adelaide. Una sola settimana. Impossibile dimenticarla!

Il problema maggiore è stato quando mio marito ha ricominciato  a viaggiare per lavoro. Lui fa il commerciale estero per una ditta di cucine. Ha resistito un pochino senza viaggiare, ma il suo lavoro lo richiede, e ben presto ha dovuto riprendere.

Fin da subito di giorno ho iniziato a stare da sola con le bimbe, ma la notte era difficile, e avevo sempre qualcuno di volenteroso tra mia sorella, mia cognata, o qualche amica, che mi facesse compagnia.

Cercavo di cavarmela da sola, ma nei momenti del bisogno (e ce ne sono stati), loro venivano in mio aiuto per non svegliare tutto il vicinato!

Il vero problema delle mie figlie è iniziato verso i 6-7 mesi.

Forse a causa del cambio di alimentazione, visto che avevamo iniziato lo svezzamento. Sicuramente il fatto che le abbia spostate dalla next to me al lettino nella loro cameretta ha inciso molto. Ma anche l’arrivo dei dentini non è stato simpatico! Mamma mia, li hanno sofferti tanto tanto.

Sta di sfatto che quando si svegliavano per le poppate notturne, poi stavano sveglie 2-3 ore tutte le notti (e se capitava che stessero sveglie in contemporanea era già un gran traguardo).

Sono arrivata ad un anno e 3 mesi sfinita ma anche rassegnata.

La mia routine di base era la seguente:

La mattina passeggiavo a spasso per il paese, andavo a fare la spesa e mi facevo delle gran camminate. Mamma mia quanti chilometri ho fatto! Loro se la dormivano beate e tranquille anche per due ore.

Dopo pranzo il loro sonno non era costante. Di solito dopo mezz’oretta si svegliavano. In questo modo non riuscivano ad arrivare alla sera, per cui spesso alle 18 facevano un altro pisolino di mezz’ora, per poi cenare e andare a dormire alle 23-24.

Un disastro insomma.

Per addormentarle io le mettevo nel passeggino gemellare e le dondolavo dentro casa. In questo modo riuscivo ad addormentarle contemporaneamente senza bisogno di aiuti.

Ad un anno e 3 mesi ho cercato di rivoluzionare un po’ le abitudini.

Volevo provare ad addormentarle direttamente nel loro lettino, per evitare di spostarle dopo che si fossero addormentate. Forse il loro risveglio notturno poteva dipendere dal fatto che si addormentassero in un posto e si svegliassero in un altro? Non sapevo se fosse una cattiva idea, ma dovevo provarci.

Per fare ciò, ho cercato di togliere loro il pisolino della mattina e ho anticipato il pranzo (per evitare che si addormentassero prima di mangiare, a volte pranzavano anche alle 11.30). In questo modo avevano iniziato a fare delle dormite post pranzo belle e costanti di due ore (Dio solo sa quanto fossero importanti quelle due ore).

Quello doveva essere l’unico pisolino della giornata, così arrivavano alle 21 belle sfinite e riuscivano ad addormentarsi nel loro lettino. Io stavo nel mezzo seduta su una sedia con una mano ad una e una mano all’altra, e non era il massimo della comodità, ma almeno ero riuscita nel mio intento.

Dopo questi cambiamenti, un piccolo miglioramento c’è stato. I risvegli continuavano ad esserci, ma iniziavano ad andare meglio, e almeno le due ore di pisolino pomeridiano mi permettevano di riposarmi un pochino.

All’età di due anni e 4 mesi ci siamo trasferiti in una casa più grande e finalmente ho avuto il primo vero grande miglioramento.

Nella nuova casa loro hanno una bella camera, con i letti grandi. I letti sono bassi, e attrezzati di sponde, ma sono due letti singoli attaccati.

L’idea iniziale era che ognuna avesse il proprio lettino, ma nella pratica li abbiamo sempre tenuti legati per praticità e comodità.

Da quando ci siamo trasferiti il miglioramento è stato enorme perché quando si svegliavano, io mi spostavo nel loro letto e non dovevamo più stare come delle sardine in 4 nel letto matrimoniale, con l’ansia che cadessero.

Mio marito ha iniziato a dormire come un pascià!

Non so dirvi con esattezza quando abbiano iniziato a dormire tutta la notte, e ho anche paura a dirlo perché ho il terrore che possano iniziare nuovamente a non dormire.

Oggi non avrei più tutte quelle energie.

MA COME AVETE FATTO CON DUE? Insomma, non lo so neanche io. Molti mi dicono che “i gemelli possono capitare solo a chi ha la forza di affrontare tutto”.

Io credo che la forza in un modo o nell’altro ti arrivi.