COSA SONO LE CURVE DI CRESCITA? Impariamo a conoscerle
Quando si porta il proprio bambino dal pediatra per il bilancio di salute si scoprono le curve di crescita e la domanda che viene posta più spesso è: “Sta crescendo abbastanza?”.
Oppure: “Dall’ultima volta ha preso poco peso, perché? Sta mangiando abbastanza?”
Molto spesso di esce dalla visita con in testa un numero: ” Mio figlio è al 25° percentile, quindi non cresce? è piccolino? deve mangiare di più per raggiungere il 50° percentile?”
Con tutte queste domande e convinzioni errate le mamme si trovano spesso piene di dubbi e preoccupazioni.
In questo articolo cercherò di darvi qualche informazione in più per spiegarvi in modo semplice il reale significato delle curve di crescita e la variabilità del loro andamento.
CRESCITA E SVILUPPO DEL BAMBINO: Alcune considerazioni
La prima cosa di cui occorre essere consapevoli sull’andamento della crescita dei bambini è che NON è sempre uguale.
Essa presenta delle variazioni fisiologiche caratterizzate da “RALLENTAMENTI” e da “SCATTI DI CRESCITA” che sono parte integrante dell’accrescimento stesso.
La crescita dalla Nascita al Primo Mese
Alla nascita in media un neonato maschio pesa intorno ai 3,4 kg con una variabilità che va dai 2,5 kg ai 4,6 kg circa.
Una femmina in media pesa intorno ai 3,5 kg con una variabilità che va dai 2,5 kg ai 4,2 kg.
Subito dopo la nascita il bimbo perde dal 5 fino al 10% del peso corporeo per la perdita di liquidi.
E’ del tutto naturale e avviene attraverso l’emissione di urine, meconio e la perspiratio.
Nella prima settimana di vita il piccolo recupera il peso perso.
Successivamente, dalla seconda settimana, il neonato cresce di circa 200 g alla settimana.
Al primo mese di vita avrà preso circa 600 g in più rispetto al peso alla nascita.
Per quanto riguarda la lunghezza, la media per i maschi è di circa 50 cm, per le femmine di circa 49 cm con una variabilità per entrambi che può andare dai 45-46 ai 53-54 cm.
La crescita dal primo mese all’anno
Dopo il primo mese, la crescita del peso procede rapida.
Il ritmo sarà di circa 800 g al mese per il primo semestre (fino ai 5-6 mesi).
Rallenta poi a circa 150 g alla settimana e successivamente ancora a 100 g alla settimana fino all’anno.
Al primo anno di vita il bimbo quindi arriva a triplicare il proprio peso alla nascita.
In media arriverà a circa 10,5 kg il maschio e 10 kg la femmina, con variabilità dagli 8-8,5 ai 12-14 kg.
Per quanto riguarda la lunghezza, nel primo anno di vita il maschio cresce dai 24 ai 26 cm mentre la femmina dai 23 ai 25 cm.
Al primo anno di vita il maschio arriva misurare 74-76 cm in media (variando dai 72 agli 82 cm) e la femmina arriva a misurare circa 73-75 cm (variando dai 70 agli 80 cm).
La crescita nel secondo anno
L’accrescimento di peso nel secondo anno subisce un’ulteriore rallentamento.
Il bimbo a due anni pesa circa 2,5 kg in più rispetto al primo anno, arrivando ad un peso medio di circa 13 kg per il maschio (variabili dai 10,5 ai 16 kg) e di circa 12,5 kg per la femmina (variabili dai 9,5 ai 15 kg).
In questo periodo però dobbiamo ricordare che l’accrescimento non è costante.
Ci saranno fasi di rallentamento e fasi di crescita più rapida.
Non è consigliabile pesare il piccolo a distanza troppo ravvicinata.
Per quanto riguarda la lunghezza, nel secondo anno aumenta di circa 12 cm per cui il maschio passa dai 76 agli 88 cm circa (variando dagli 82 ai 95 cm) mentre la femmina passa dai 74 agli 86 cm circa (variando dagli 82 ai 92 cm).
La crescita dai 2 ai 6 anni
Dal secondo al sesto anno la crescita in peso e altezza del bimbo è piuttosto regolare e costante, in quanto aumenta di circa 2 kg e 6 cm all’anno.
La crescita dai 6 anni all’adolescenza
La crescita resta pressoché costante anche durante il periodo che va dai 6 anni fino alla pubertà; quest’ultima non indica un’età ben definita ma un periodo che può variare dai 9-10 anni ai 14-15 anni nelle femmine e tra i 12-13 anni e i 16-17 anni per i maschi.
L’accrescimento in altezza si mantiene sui 6 cm annui in media, presentando momenti di accelerazione in prossimità della pubertà. Il peso aumenta di circa 3-3,5 kg all’anno in condizioni di normopeso.
I PERCENTILI DI CRESCITA: Cosa Sono?
Abbiamo visto nel paragrafo precedente che la crescita del bambino non segue un andamento costante ma varia in base all’età e alla fase di sviluppo. Possiamo quindi rappresentare questo andamento, sia per il peso che per l’altezza, con delle curve inserite in un grafico in cui sull’asse orizzontale viene indicata l’età del bambino mentre sull’asse verticale si indica l’altezza (in cm) oppure il peso (in kg).
Ogni bambino ha la sua personale curva di crescita, ottenuta segnando ad ogni misurazione il punto corrispondente all’unione tra età e peso o altezza misurati.
Tali curve vengono segnate su dei grafici, chiamati grafici dei percentili di crescita.
Ma cosa sono esattamente?
I grafici dei percentili di crescita sono delle tabelle ottenute misurando i valori percentuali di peso e altezza dei bambini nelle diverse età. Tali valori sono stati ottenuti prendendo un campione rappresentativo di migliaia di bambini della stessa età e dello stesso sesso. Ogni centile quindi rappresenta la percentuale di bambini che a quella determinata età ha un determinato peso e un a determinata altezza.
I percentili quindi non sono un indice di magro o grasso ma indicano semplicemente una distribuzione percentuale del peso e dell’altezza in base all’età all’interno della quale vengono collocate le misure del caso singolo.
Qualche esempio:
Se le misure del vostro bambino inserite in base all’età nel grafico dei percentili corrispondono alle curve di crescita del 50° percentile, significa che il vostro bimbo pesa esattamente come la media dei bambini della sua età, ossia che su 100 bimbi, 5o peseranno di più e 50 di meno.
Allo stesso modo, se il peso (o l’altezza) del vostro bimbo ricade nella curva corrispondente al 25° percentile, significa che probabilmente su 100 bambini 25 peseranno di meno e 75 peseranno di più. Sarà il contrario se invece il vostro bimbo si collocherà all’85° percentile.
Come interpretare le curve di crescita?
Secondo questa spiegazione, in qualunque punto del grafico si collochino le misure del vostro bambino, esse rientrano nel range di normalità purché l’andamento nel tempo si mantenga sempre su quella linea o si discosti di poco.
Se ad esempio una misurazione rientra nel 25° percentile e le misurazioni successive seguono parallelamente l’andamento della curva corrispondente, la sua crescita sarà assolutamente normale, semplicemente il bambino in questione avrà una struttura più minuta rispetto alla media.
Se invece un bimbo che ad esempio si è sempre collocato nella curva del 65° percentile e alla misurazione successiva la sua curva subisce un brusco calo andando a collocarsi al 25° percentile, in quel caso ci sarà da approfondire la motivazione di questo repentino cambio. Sarà quindi compito del pediatra valutare le indagini più adatte da attuare.
Vi ricordo inoltre che il grafico dei percentili, almeno fino ai due anni, oltre a peso e altezza valuta anche la circonferenza cranica, per cui valgono le stesse regole degli altri due. La crescita della circonferenza cranica va rapportata alle altre misure auxologiche e al contesto di crescita armonica del bambino.
Conclusioni:
L’accrescimento dei bambini non è mai costante: presenta differenze in base all’età alternando fasi di maggior accrescimento a fasi di rallentamento, sia in peso che in altezza.
Si possono costruire delle curve in base a successive misurazioni ed inserirle all’interno dei grafici dei percentili. Questi grafici si basano su valori statistici presi su un campione rappresentativo della popolazione generale e sono distinti in base al tipo di misurazione che si vuole valutare, in base all’età e al sesso del bambino.
Esistono diversi grafici di percentili distinti per tipologia di popolazione, per stato e addirittura in base ai diversi territori regionali.
La normalità dell’accrescimento del bambino viene quindi valutata nel tempo in base all’andamento della curva, a qualsiasi percentile essa corrisponda compreso tra il 3° e il 97°.
I dati percentili vanno comunque sempre interpretati dal pediatra. Il medico infatti ha il compito di valutarli in associazione ad altri fattori avendo chiaro il quadro generale di salute del vostro bambino.
Il pediatra sarà inoltre in grado di confrontare i due grafici percentili di peso e altezza per valutare se il bimbo cresce in modo armonico oppure se c’è tanta differenza tra il percentile del peso e quello dell’altezza. Questa ultima condizione può rivelare l’instaurarsi di un problema quale ad esempio l’obesità. In questo caso si valuta un altro tipo di curva di percentili, quella del BMI di cui vi parlerò nel prossimo articolo.
Instagram @dott.ssa_zanoni.laura
Articolo precedente “Consigli utili contro i primi freddi”

Mi chiamo Laura, la medicina mi ha sempre affascinato fin da bambina, quando entrando nello studio della mia dottoressa mi guardavo intorno incuriosita da tutto ciò che mi circondava e osservavo affascinata il suo modo di fare, gentile e rassicurante, la vedevo ascoltare con pazienza le domande e i dubbi che le venivano posti e lei con mano ferma prendeva gli strumenti del mestiere, mi visitava, mi tranquillizzava, capiva al volo il problema e aveva sempre la risposta pronta con la giusta soluzione, il giusto consiglio, la giusta empatia. La guardavo e pensavo: “Da grande voglio diventare come lei”. Questa idea non mi ha mai abbandonata, così una volta cresciuta ho intrapreso un percorso di studi che mi ha permesso di realizzare questo sogno: diventare Medico. Mi sono laureata in Medicina e Chirurgia nel 2012, con uno studio sperimentale che mi ha permesso di approfondire due aspetti che mi stanno molto a cuore, l’ambito respiratorio e l’obesità infantile, con una tesi dal titolo: “Asma bronchiale nel bambino sovrappeso: valutazione dei livelli di leptina e ossido nitrico esalato in relazione allo stato della malattia”. Dopo la Laurea e l’abilitazione alla professione medica, ho avuto l’opportunità di approfondire questo primo aspetto andando a lavorare in un centro di eccellenza per la cura e la riabilitazione dell’asma infantile : l’Istituto Pio XII di Misurina, che mi ha permesso da un lato di implementare le mie conoscenze sull’Asma Bronchiale e le patologie respiratorie, le allergie da inalanti e da alimenti da un punto di vista clinico, diagnostico e terapeutico, e dall’altro mi ha permesso di affiancare alla pratica clinica il lato empatico della professione medica che a mio parere non deve mai mancare, ovvero il rapporto con il paziente. L’altro aspetto che mi ha sempre affascinato è quello della Nutrizione e della Sana Alimentazione, in quanto rappresentano la base per la Salute oltre che della prevenzione e la cura di alcune patologie, notoriamente causate da malnutrizione e sovrappeso. Ho quindi deciso di approfondire dal punto di vista medico questo aspetto, svolgendo un Master universitario professionalizzante in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica Applicata organizzato dall’Università La Sapienza di Roma, che ho conseguito a pieni voti e che mi ha permesso di acquisire padronanza in questo ambito, continuando ad aggiornarmi e seguendo ulteriori corsi formazione riguardanti vari aspetti dell’alimentazione in condizioni fisiologiche e patologiche nonché sullo svezzamento e la nutrizione infantile.
Attualmente lavoro come Medico libero professionista, iscritta all’Ordine dei Medici e Chirurghi di Verona. Mi occupo di Nutrizione Clinica, Educazione alimentare ed elaborazione di Piani Alimentari Personalizzati volti a rispettare le esigenze nutrizionali adeguate ad ogni singolo individuo, nonché di Svezzamento e Nutrizione nei bambini.
Con grande piacere ho colto l’opportunità di condividere con le famiglie e voi mamme un po’ della mia esperienza, fornendo un supporto informativo affrontando vari temi con articoli, consigli in pillole, indicazioni utili, e molto altro.
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