Quando mi ritrovo a scrivere e raccontare la mia vita ho la sensazione che il mio vissuto, il mio passato mi sia servito per allenarmi ad essere più forte.

Come praticando sport, più ti alleni più migliori prestazioni e resistenza.
La stessa cosa nella vita : più problemi hai più sei allenata ad affrontarli e superarli.

Almeno, così è stato per me.

Ho avuto una vita difficile ma vorrei raccontarvi da quando sono stata lasciata dal mio compagno.
Perché questa esperienza e come l’ho affrontata in questi anni possa essere di sostegno a tante mamme che si ritrovano sole oppure hanno paura di restare sole.

Io lo sono rimasta quando ero incinta di Daniele di 16 settimane ed Elisa aveva 18 mesi.
Inoltre la mia bambina era molto indietro rispetto alla sua età perché affetta da una malattia rara incurabile, la Neurofibromatosi.
Ricordo i mesi dopo il parto come se fosee fosse ieri:
ricordo la faticai
ricordo i soldi che non bastavano
ricordo i consigli delle mie amiche
ricordo le notti insonni e non riuscire a trovare il tempo neanche per farmi una doccia.

Ricordo ogni singolo istante.

Ma ricordo anche la forza che ho tirato fuori e che ogni mamma ha dentro di se, una forza che solo i nostri figli possono dare.
Per quanto sia stato difficile non ho mai smesso di lottare e non lo farò mai.
La vita ci mette davanti a problemi insormontabili a volte ma penso che si possano superare tutti, penso che vivere la vita positivamente possa essere la chiave per la serenità.

Nonostante tutto.

Inoltre, non ho mai smesso di lottare neanche per la malattia di mia figlia perché sono convinta che si troverà una cura.
La neurofibromatosi provoca tumori al sistema nervoso, sia cranici che periferici, disturbi cardiovascolari, deficit cognitivi e molto altro.
Vivere con essa, significa entrare più volte all’anno in ospedale con una diagnosi ed uscirne con un altra che certifica come avanza la malattia.

Questo vuol dire essere affetti da una malattia rara.
Sostengo attivamente l’associazione @linfa_neurofibromatosi perché credo in loro, credo in un futuro senza Neurofibromatosi e credo in un futuro migliore non solo per Elisa. Per tutti

E per ultimo voglio dirvi che si può essere felici anche in mezzo alle difficoltà, possiamo esserlo per noi stesse e per i nostri bambini.

Voglio condividere con voi il testo di un reel che ho pubblicato tempo fa, perché mandare un messaggio positivo e di speranza può aiutare altre donne. Altre mamme.
Ed avere il privilegio di farlo tramite i social mi riempie il cuore :

Mi avevano detto che non sarei riuscita a crescere due bambini da sola :

Mi avevano detto che avrei dovuto trovare “qualcuno” altrimenti non ce l’avrei fatta

Mi avevano detto tante cose…

Ma si sono dimenticati di dirmi quella più importante importante :

Che avrei vissuto gli anni più difficili e più belli della mia vita

Che avrei capito il significato di felicità

Ascoltate sempre il vostro cuore, qualsiasi cosa vi dicano.