Covid-19 effetto sulla alimentazione dei nostri figli
Buongiorno mamme e papà, oggi vi voglio presentare i risultati di una ricerca svolta dall’Università di Bologna nello scorso autunno. In questo periodo si parla tanto di COVID-19. Noi, scienziati e professionisti di varie categorie, stiamo osservando come questo fenomeno stia impattando sulla nostra realtà a vario titolo e grado. Gli obiettivi della ricerca sono non solo osservare e descrivere ma anche prevenire e dare delle linee guida per poter affrontare i cambiamenti che stiamo vivendo. Lo scopo del mio articolo è appunto fornire delle informazioni scientifiche in forma semplificata e fruibile da tutti.
La Pandemia da SARS-CoV-2 e le azioni implementate per il suo contenimento hanno causato forti cambiamenti e stanno generando una crisi economica senza precedenti. Questi cambiamenti stanno influenzando anche la sfera alimentare, impattando direttamente sulla disponibilità e richiesta degli alimenti e indirettamente riducendo le capacità produttive e di distribuzione. Questo ha portato ad un aumento della percezione di insicurezza alimentare innescando meccanismi di paura e di stress che possono generare comportamenti di “abuso”. Inoltre alcuni studi hanno osservato come la quarantena possa causare stress psicologico, generando un aumento dei casi di depressione, irritabilità, insonnia con ripercussioni sull’alimentazione e sulla percezione di insicurezza alimentare.
Alcuni studiosi dell’università di Bologna hanno quindi ideato un questionario online composto da circa 78 domande diffuso in tutta Italia avente come target i genitori con figli di età compresa fra 0 e 18 anni volto a misurare l’incertezza alimentare, le modifiche delle abitudini alimentari e del peso corporeo. Il questionario è stato diffuso tramite i pediatri del territorio, i reparti di pediatria e i social network da settembre a ottobre 2020 con un totale di c.a 8000 risposte (l’89% delle risposte proveniva dal nord Italia).
Analizziamo più da vicino i dati
Il 27.5%dei genitori che ha risposto al questionario ha dichiarato una maggiore tendenza dei propri figli a mangiare di più; in particolare in quelle famiglie in cui era presente la paura per uscire a comprare il cibo. Quali sono stati i cibi maggiormente consumati? Cibi ricchi in zuccheri semplici (merendine), snack salati e bevande zuccherate.
Nel 32% dei casi è stato dichiarato un aumento di peso corporeo correlato non solo all’aumentato consumo, ma anche alla chiusura delle attività sportive e all’aperto.
Un altro dato interessante riguarda la solitudine; molti genitori hanno dichiarato che i propri figli si sono sentiti soli durante il primo lockdown e questo ha influito sull’alimentazione e sul peso corporeo, non solo in incremento ma anche in riduzione.
Quali le categorie più a rischio?
Gli adolescenti.
La solitudine aumenta l’insicurezza circa il peso corporeo e la forma fisica e questo è stato il meccanismo alla base dei cambiamenti registrati. Attualmente sono in corso molti studi in soggetti adolescenti per verificare come durante questa pandemia alcuni disturbi del comportamento alimentare si siano sviluppati o amplificati. Approcci restrittivi – riduco moltissimo ciò che mangio (anoressia nervosa), ma anche abbuffate continue senza soddisfazione né sazietà (binge-eating-disorders).
Un ultimo dato importante presentato da questa ricerca è la stratificazione dei risultati raccolti. I dati evidenziando come le famiglie che hanno subito un maggior impatto economico (perdita di lavoro, cassa integrazione, difficoltà economiche importanti) siano state maggiormente colpite. Il meccanismo sotteso è legato proprio all’aumento di stress nei genitori che ha influito sul livello di tensione percepito dai figli e ha modificato il rapporto con il cibo sia in termini di abuso che di restrizione.
Le conclusioni di questo studio
sono rivolte al sistema sanitario e ai sistemi di protezione sociale affinchè sia garantita una maggiore equità e sistemi di protezione fiscale per le categorie più vulnerabili e a rischio.
Il mio messaggio vuole essere un messaggio di incoraggiamento: cogliamo l’occasione di questi momenti per migliorare le nostre abitudini alimentari e lo stile di vita, per dedicare del tempo a noi stessi e ai nostri figli, per riprendere in mano tutto e dare senso ad ogni momento della nostra giornata. L’altro messaggio è quello di chiedere aiuto e rivolgersi ad uno specialista se la situazione sta diventando di difficile gestione sia nel caso di un aumento che di perdita di peso. Più precoce è l’intervento, minore è il danno che la modifica del comportamento causerà.
Spero che questo articolo vi abbia dato dei motivi di riflessione; a me ne ha dati molti! Non solo come professionista del settore per capire e comprendere meglio ciò che sto osservando nelle famiglie e nei pazienti che sempre più mi trovo a seguire in questo periodo, ma anche come donna e madre.
Buona giornata a tutti e al prossimo articolo!

Mi chiamo Michela Bulgari, sono biologo nutrizionista e mamma di tre fantastici bambini
(Alessandro, Leonardo e Federico, rispettivamente 7, 4 e 1 anno). Esercito la professione di Biologo
Nutrizionista a Brescia e Cremona. Inoltre mi occupo di ricerca scientifica come membro della
Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e del gruppo di studio in Nutrizione della Delegazione
Regione Lombardia dell’Ordine dei Biologi.
Da mamma e da donna ho deciso di approfondire le tematiche relative alla dieta e alla fertilità con
un master di II livello e questo mi ha portato, nel corso degli anni, a stringere numerose
collaborazioni sul territorio con i ginecologi occupandomi di infertilità, gestazioni a rischio, diabete
gestazionale, ed anche accompagnare le donne e future madri attraverso i vari step della gravidanza
e dell’allattamento. La gravidanza rappresenta infatti il modello ideale di prevenzione primaria ed è
proprio da qui che inizia “il nostro lavoro” di mamme per garantire un futuro “in salute” ai nostri
figli.
Cercherò di mettere le mie conoscenze e la mia esperienza di mamma in alcuni articoli interessanti per poter affrontare al meglio le difficoltà quotidiane in termini di nutrizione e prevenzione nonché vi parlerò di recenti articoli scientifici o di progetti nei quali sono coinvolta.